La riserva naturale di Gullfoss venne istituita definitivamente dal Ministro della cultura e dell'educazione il 9 marzo del 1979 dopo una lunga storia di concessioni e tentativi di acquisto che avrebbero potuto seriamente compromettere l' integrità dell' area. Solo grazie ai testardi e caparbi fattori della zona (oggi ricordati ampiamente sui libri di scuola o per le statue ed i riconoscimenti a loro destinati) si è riusciti a mantenere quasi inalterati la bellezza e l'equilibrio naturale che la caratterizza.
Le zone di maggiore interesse naturale paesagistico della riserva sono Il fiume Hvita, Il canyon di Gulfoss (Gullfossgjufur) e la relativa cascata, la pista del Kjolur e la montagna di Blafell.
Il fiume Hvita
Il sistema fluviale costituito dai fiumi Hvita, Sogid e Olfusa si estende su un ampia regione legando tra loro le località di Kerlingarfjoll, Gullfoss, Geysir, Skalholt, Armannsfell, Thingvellir e Eyrarbakki.
Per centinaia di anni il fiume ha portato con se miti e leggende unendo tra loro le località maggiormente rappresentative della storia e delle saghe islandesi.
Lungo il bacino fluviale dell' Olfusa, ampio circa 6100 chilometri quadrati o semplicemente un diciassettesimo dell' intera estensione dell' Islanda, transitano circa 440 metri cubi di acqua al secondo riversandone in mare circa 38 milioni di tonnellate giornaliere.
Il canyon di Gulfoss ( Gullfossgjufur )
Il canyon formato dal fiume Hvita è la sede delle cascate forse più famose in Islanda, quelle di Gulfoss. Lungo circa 2,5 km e alto fino a 70 metri si presume si sia formato durante l' utlima era glaciale grazie alle enormi piene fluviali dovute allo scioglimento dei ghiacciai circostanti a loro volta causate dalle attività vulcaniche sottostanti. Al tempo l' intera area era completamente coperta da un ampio strato di ghiaccio. Il suo improvviso e repentino scioglimento e l' enorme quantità di detriti costituiti in prevalenza da grandi colate laviche che ne sono seguite ha generato l' ampio canyon attualmente osservabile. Si potrebbe sostenere che oggi l' acqua passa dove un tempo fu la lava a segnarne il percorso.
La cascata di Gullfoss
Attualmente la cascata è divisa in due tronconi; qullo superiore con un caduta di circa 11 metri e quello inferiore con un salto di circa 21. La portata dell'acqua è di circa 109 metri cubi di media al secondo ma può cambiare repentinamente fino a raggiungere i 2000 se diverse combinazioni di temperatura, precipitazioni ed attività geotermica sono particolarmente accentuate nell' area.
Kjalvegur - la pista
La pista che attraversa l' intero territorio islandese da sud a nord passando a fianco dei ghiacciai Langjokull e Hofsjokull e che parte quasi in corrispondenza dell' estremità superiore del canyon Gullfossgjufur è la Kjolur ( letteralmente " chiglia " ).
In precedenza quasi completamente deserta la pista oggi rappresenta uno dei percorsi maggiormente seguiti dai viaggiatori di 4x4 , biciclette, cavalli e slitte e questo grazie alla bellezza e alla particolarità dei luoghi che attraversa.
E' comunque raccomandato inoltrarsi con le dovute cautele e preparazioni lungo il percorso dato che come per tutte le aree dell' interno è molto frequente imbattersi in variazioni repentine delle condizioni atmosferiche che possono seriamente compromettere la continuazione del percorso. Molte sono le disavventure accorse ad incauti ed antichi viaggiatori e svariati sono stati i ritrovamenti di resti di animali e persone che sono rimaste accidentalmente vittime delle forti avversità naturali ( alluvioni, tempeste, eruzioni ) creando sull' intera area un manto di mistero e leggenda.
La montagna di Blafell
La montagna di Blafell è un altopiano di palagonite formatosi grazie ad una eruzione sub glaciale.
L' area ha una altitudine media di circa 350 metri mentre il picco più alto raggiunge i 1204 mt.
E' la montagna più alta nel sud ovest dell' Islanda.