In Islanda è sconsigliato dare ai propri figli nomi Islandesi diversi da quelli della tradizione vichinga.
Sempre con lo scopo di conservare il più possibile inalterata l' antica lingua vichinga, gli islandesi hanno mantenuto il vecchio principio con cui venivano assegnati i cognomi ad ogni individuo, il sistema patronimico.
I cognomi si ottengono aggiungendo un suffisso maschile o femminile al nome proprio paterno.
I cognomi maschili finiscono sempre con " son " (figlio di) e quelli femminili con " dòttir " (figlia di).
Le donne manterranno questo cognome anche dopo sposate.
Vi invitiamo a fare due passi nel pittoresco cimitero di Reykjavik Hólavallagarður, a 5 min a piedi dal centro, e a buttare un occhio sulle lapidi, cercando di ricostruire la genealogia dei defunti. Un esercizio forse macabro, ma particolarmente stimolante per comprendere tutto ciò.
Dove si trova? https://goo.gl/maps/rg4Vkm5XWWz
Una ragazza madre, cosa abbastanza diffusa in Islanda rispetto ad altri paesi del mondo, potrà tramandare ai suoi figli il proprio cognome.
Il fatto che molte persone abbiano lo stesso cognome non comporta grossi problemi ad un paese così poco popolato. Inoltre è molto diffusa l' usanza di chiamarsi per nome e darsi del tu anche con persone più anziane o che non si conoscono.
Molto usati sono i soprannomi e i nomignoli.
Matrimonio
Poiché ogni nome islandese è una proprietà individuale, il nome non cambia con il matrimonio, come nell'esempio dei genitori e dei nonni qui riportato, le donne mantengono il loro nome.
E così sarà sia per Bára Sif Jóhannsdóttir che per Gestur Þór Jóhannsson quando si sposeranno.
Confusione
Questo è un sistema molto semplice che non può dar luogo ad errori, ma c'è una legge che permette agli islandesi di usare il nome di battesimo delle loro madri come loro cognome. Così, tanto per confonderti un pò!
La cosa più assurda è che in Islanda, elenchi come l'elenco telefonico, sono ordinati in base al nome proprio invece che per cognome. Per ridurre l'ambiguità l'elenco telefonico va oltre, catalogando i soggetti anche in base alla professione.
Il dialogo fra islandesi
Formalmente gli islandesi si rivolgono l'un l'altro utilizzando nomi propri. Per esempio il primo ministro Jóhanna Sigurðardóttir non viene chiamata come 'signora' Sigurðardóttir, ma con il suo nome proprio o il suo nome completo. E se ci sono due uomini nello stesso gruppo entrambi chiamati Jón, magari chiamati rispettivamente Jón Einarsson e Jón Þorláksson, uno potrebbe chiamare Jón Einarsson come "Jón Einars" e Jón Þorláksson come "Jón Þorláks". Quando qualcuno intrattiene una conversazione con entrambi allo stesso tempo non è necessario utilizzare l'appendice "son"; in questo caso il nome del padre può essere utilizzato come soprannome, sebbene ciò non sia molto comune dato che molta gente utilizza allo scopo i secondi nomi.
L'attrice e cantante islandese Björk non usa un nome d'arte ma semplicemente il suo primo nome (il suo nome completo è Björk Guðmundsdóttir). Björk è proprio come un islandese la chiamerebbe, sia formalmente che familiarmente. Se un intervistatore volesse utilizzare un appellativo più comune potrebbe utilizzare "signora Björk".
Come risultato di questo largo uso dei patronimici, una famiglia avrà normalmente una grande varietà di nomi: i genitori potrebbero chiamarsi Jón Einarsson e Bryndís Atladóttir, e i loro figli essere Ólafur Jónsson e Sigríður Jónsdóttir. Con i matronimici, i figli di questo esempio sarebbero Ólafur Bryndísarson e Sigríður Bryndísardóttir.
nomi Islandesi all estero
Il sistema islandese dei nomi occasionalmente causa dei problemi per le famiglie che viaggiano all'estero, specialmente con figli piccoli, dal momento che agenti doganali non islandesi (e di altri paesi scandinavi) abitualmente non sono al corrente di questo sistema e si aspettano di vedere per i figli lo stesso cognome dei propri genitori.
Comunque le persone di discendenza islandese che vivono in nazioni straniere, spesso non utilizzano il tradizionale sistema per i nomi e preferiscono invece adattarsi alle convenzioni della loro nazione di residenza, di solito adottando il loro patronimo come nuovo cognome familiare permanente.